domenica 23 febbraio 2014

Valerio Massimo Manfredi - Il mio nome è Nessuno - Il Ritorno

Dopo aver scritto la mia opinione riguardo il primo libro dedicato ad Odisseo di Valerio Massimo Manfredi QUI riguardante l'infanzia dell'eroe omerico e la ben nota guerra di Troia, ho avuto modo di leggere anche la seconda parte. Ovviamente sto parlando del travagliato ritorno di Odisseo costellato di avventure, mostri, cannibali e perdite dolorose.

Il dolore è il filo conduttore dell'intero volume, un dolore dettato dall'ira di Poseidone determinato a far pagare ad Odisseo l'offesa ricevuta tramite l'umiliazione e l'accecamento di Polifemo, figlio del dio azzurro.

E' un Odisseo molto umano quello di Manfredi (piange praticamente ogni due pagine) e solo a tratti appare come il classico, indomabile eroe.

Il ritorno è comunque un'avventura che, ai miei occhi, appare di gran lunga meno coinvolgente rispetto alla guerra di Troia. Il momento in cui il protagonista giunge finalmente ad Itaca vede però un nuovo innalzamento della tensione e, di conseguenza, dell'interesse, incollando il lettore al libro fino alla fine del volume. Per questi motivi il mio voto è SETTE E MEZZO, uno in meno rispetto al primo libro. Rimane comunque un ottimo libro.




sabato 25 gennaio 2014

Nelson Mandela - Lungo cammino verso la libertà

E' l'autobiografia di uno dei più grandi uomini del '900. Sia chiaro, non è Ghandi: Mandela è stato un uomo pieno di difetti, eppure ha contribuito a migliorare il mondo. Per combattere l'apartheid ha rinunciato alla famiglia e, nel libro, se ne fa giustamente una colpa. La sua abnegazione tuttavia, unita a quella dei suoi compagni di lotta, ha determinato la caduta del regime razziale e la nascita di un nuovo Sudafrica.

Andrebbe letto, a parer mio, in ogni scuola superiore, se non altro per conoscere a cosa porta l'odio razziale.


Timur Vermes - Lui è tornato

In questo libro Adolf Hitler torna in vita. Non è tuttavia un libro "serio": Hitler viene scambiato, nella Germania moderna, per un commediante e riesce perfino ad apparire in tv. Il popolo tedesco pensa che il tale, imiti Hitler e non, ovviamente, che sia Hitler stesso. Su questo equivoco si basa l'intero volume e, francamente, sono indeciso se sia semplicemente di cattivo gusto oppure, in un certo modo, mette in guardia di come determinati messaggi possano essere accolti anche nel ventunesimo secolo.

Da una parte infatti il personaggio viene banalizzato: il romanzo è scritto in prima persona e, di conseguenza, in prima persona si vivono le sue emozioni rendendo il protagonista quasi simpatico. Il che è abbastanza un paradosso visto che Adolf Hitler è stato uno dei più folli assassini della storia dell'umanità.
D'altra parte l'autore pone l'accento su come il suo messaggio sia accolto, si con mille polemiche, ma anche con occhio benevolo. Il messaggio è chiaro: bisogna restare in guardia perchè certi concetti sono duri a morire, anche dopo mezzo secolo dalla seconda guerra mondiale.

Ambiguo, ma ben scritto e abbastanza coinvolgente. Voto SEI E MEZZO